Anche se il monsone sembra non essersi del tutto deciso ad andarsene, e ci concede ancora qualche scroscione, la stagione delle piogge è ufficialmente terminata qualche settimana fa. Per l'occasione si celebra il Thadingyut festival, il giorno di luna piena, anche se in realtà le "vacanze" prendono tutta quanta la settimana: mercatini, giostre, e chiusura dei negozi (almeno nel giorno "ics") - ma soprattutto accensione di luci praticamente dovunque, per dare il benvenuto al Buddha, di ritorno dall'equivalente del nostrano Paradiso.
Se ormai la maggior parte delle persone si è adattata all'uso di lucette elettriche multicolori, a volte è ancora possibile trovare qualcuno che usa le candele. E' il caso questo della scuola di musica Gitameit, a pochi minuti da casa mia, dove il direttore Htun Htun quest'anno ha deciso di festeggiare "come si faceva una volta", con stoppini e olio. Dato che mi trovavo nei paraggi, sono andato a dare una mano.
La visita alle varie pagode è ovviamente d'obbligo: ogni birmano degno di questo nome va a quella che preferisce, porta ovviamente omaggio al Buddha e poi lascia accese un po' di candele in corrispondenza dell'altare dedicato al proprio giorno di nascita, a ognuno del quale è associato un diverso animale. Funziona un po' come lo Zodiaco: essere nati in quel determinato giorno significa avere un carattere specifico, espone all'influenza di corpi celesti, trova affinità o divergenze con altri segni. Essendo nato di sabato, il mio segno è il naga, una specie di drago marino. Condividendo il mio segno con nonna San Myint, abbiamo acceso un po' di candele insieme, che però si sono subito afflosciate.
Superato il Thadingyut i giochi non sono affatto chiusi: a partire grossomodo da ottobre, ogni mese, ad ogni luna piena, viene celebrato un festival: la relativa raccolta fondi viene effettuata nei giorni precedenti, da alcuni rumorosi gruppi mascherati sparsi per tutta la città. Per esempio, il gruppo Shwe Toe Maung, traducibile alla buona con "otteniamo molto oro", lo si riconosce dal pupazzone del bufalo:
Se il Thadingyut è il più "sentito" religiosamente, i festival successivi non sono da meno a livello di divertimenti e mercatini vari, che ancora una volta si concentrano quasi sempre all'interno dei complessi delle pagode. Non mancano le giostre che, invece di essere azionate da motori, vengono fisicamente spinte dai giostrai, i quali tirano e mollano per far dondolare la classica nave dei pirati, o si arrampicano sui ferri della ancora più classica ruota panoramica, fungendo da pesi e contrappesi umani, per farla girare.
L'altro giorno era dunque il secondo festival di luna piena, Tansaung Taing. Come ogni antropologo ed etnomusicologo che si rispetti, i giorni di festa degli altri sono quelli in cui si lavora: ho passato infatti la giornata con la telecamera in mano, a casa del medium U Aunt Ming e di sua moglie Daw Min Zin Aung, che per l'occasione hanno ospitato un nat pwe, nel mezzo del quale sono stato tirato pure io.
Nonostante avessero suonato per sette ore di seguito, al termine del nat pwe i musicisti hanno continuato a suonare per accompagnare l'albero delle offerte (kahtein), pieno di doni, al vicino monastero, facendosi strada tra la folla con canzoni, balli e ironia al limite del demenziale.
Stando al calendario buddhista e alle indiscrezioni dei locali, ci sono altri grossi festival in arrivo, tutti a scadenza mensile. Insomma, feste su feste in Birmania.
Gente allegra, Dio l'aiuta [cit.].
ebbravo, "sei diventato indiano eh?"
RispondiEliminaInarrivabile.
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