Date le ripetute e insistenti richieste riguardo il mio generale stato di salute e del mio regime alimentare, mi decido finalmente a rendere pubbliche qualcuna delle riflessioni che è possibile coltivare a Yangon, Birmania, durante la stagione delle piogge.
Iniziamo con la spinosa questione alimentazione: credo sia impossibile riuscire a provare ogni cosa che viene venduta per le strade senza una permanenza di diversi mesi e una buona dose di coraggio. Maha Bandoola Road, con annesso mercato giornaliero di bancarelle di roba varia e cibi di ogni tipo, occupa indifferentemente marciapiedi e strade della Chinatown locale, rendendo praticamente impossibile quella che si definirebbe "una passeggiata": le urla dei mercanti, unito a odori decisamente pungenti dei cibi più strani e il continuo viavai di persone è inizialmente difficile da digerire. Aggiungiamo rumori e smog di un traffico impazzito, e il gioco è fatto.
Una bancarella su cinque vende il betel, una noce da masticare, confezionata a mano in una foglia con roba varia dentro, tra cui una strana cremina bianca che viene stesa come "fondo" su tutta la foglia. L'effetto dovrebbe essere leggermente allucinogeno, ma personalmente non ho riscontrato niente. Impossibile tentare di non seguire l'esempio dei locali e non sputare per terra ogni trenta secondi.
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